Con

Stefania Pecora, Mariapia Rizzo

Regia

Domenico Cucinotta

Come diceva la favola? “Specchio delle mie brame…”
In “Vedettes” quello che si vede sono forse più le brame nello specchio.
Lo spettatore è invitato a spiare l’intimità di due personaggi nei loro appartamenti, nel corso di una giornata qualsiasi. Una intimità che sembra mimare continuamente l’offerta di se stessa all’esterno; le protagoniste funamboleggiano sul caleidoscopio delle immagini di se’ : reali, richieste, desiderate, imposte. Come sono, come si mostrano, come vorrebbero essere viste : è una giostra di identità superficialmente profonde, che non tarda a produrre una vertigine insopportabile. Le due sembrano non sentirsi mai coincidenti con se stesse, ne’ mai esaustivamente rappresentate da una sole tra le molteplici varianti del proprio essere. Il grumo oscuro della loro verità non è mai restituito dall’immagine che trovano nello specchio o negli, immaginati, occhi degli altri. Fatalmente dunque il riflesso disperso in mille onde, perderà la sua essenza e le due donne, disallineate e svuotate, potranno solo arrendersi alla loro verità di falene imprigionate dall’illusione della luce.