IL FATTO DEL SOGNO

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Liberamente tratto da Le voci di dentro di E. de Filippo

Con

Orazio Berenato, Domenico Cucinotta, Donatella del Mastro, Mauro Failla, Claudia Laganà, Stefania Pecora, Mariapia Rizzo, Alessandra Santisi

E con la partecipazione straordinaria di

Nunzio Croce

“ Le voci di dentro “ è un’opera che Eduardo De Filippo ha scritto nel 1948, cioè poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Non è dunque un dettaglio notare che il testo teatrale racconta di un conflitto tra due famiglie. Conflitto che rischia di degenerare se non ci fosse l’intervento di un elemento inaspettato: l’irrompere della dimensione onirica. Infatti ben presto si scopre che l’accusa di omicidio mossa da una famiglia nei confronti dell’altra è infondata, in quanto “il fatto”  è stato sognato, non sussiste.
Le conseguenze non sono più legali ma umane.
Tutto accade una mattina luminosa, precisa De Filippo nella didascalia iniziale, un giorno di normale quotidianità. Ed è giusto al risveglio che i personaggi vengono invasi dal ricordo dei propri sogni che rivelano mistero e mostruosità; appunto quelle voci di dentro che parlano e sconvolgono perchè in grado di mostrare altre facce di noi stessi. In questo caso, l’avidità.
In preda ad essa i personaggi del dramma calpestano il rispetto, la stima reciproca e De Filippo ci mette in guardia dal rischio di perdere queste qualità nei rapporti umani. Sembra invitarci a non essere dei voraci che diventano ciò che consumano o distruggono.
L’autore non dà soluzioni terrene. Anzi, in terra permane il conflitto; è dall’alto che irrompe una luce che illumina sorprendentemente le figure umane che sedute, si danno le spalle. Se sia pietà o la possibilità di guardarsi in faccia, la luce non lo dice.
Come spesso accade nella realtà, anche nell’opera di De Filippo il riso si mescola al dramma. Ed è al sorgere del riso che si rimane sgomenti di fronte allo svelarsi dell’animo che ci riguarda.